La storia di Kevin, il giovane Falco Pellegrino restituito alla libertà.

Questa è la storia a lieto fine di un falco pellegrino, trafugato nella primavera 2019 dal suo nido in Sicilia per alimentare il fiorente e dannoso traffico illegale di rapaci. Lanario, Aquila di Bonelli, Falco Pellegrino e altre specie che già devono fare i conti con le pesanti alterazioni dei loro habitat di nidificazione non possono sostenere anche il prelievo di individui dalle popolazioni naturali. Il progetto LIFE ConRaSi e le attività del Gruppo Tutela Rapaci cercano di contrastare questa minaccia. Vai all’articolo

Online la tesi del nostro Simone Costa sulle attività di campo per i rapaci siciliani

Con estremo piacere e un certo orgoglio linkiamo QUI la tesi del nostro collaboratore  Simone Costa pubblicata sul sito ufficiale del LIFE CONRASI. Le sue uscite sul campo, i suoi giorni di sorveglianza al nido, il supporto fornito durante le tante operazioni effettuate nel corso dell’ultimo anno (nella foto a sinistra, mentre è alle prese con la manutenzione della strumentazione), sono state raccolte in questo documento che puoi leggere e scaricare. Buona lettura!    

È nato Kevin

Siamo lieti di annunciarvi che nel nido di Aquila di Bonelli sorvegliato da Silene per il progetto LIFE ConRaSi si è schiuso l’uovo e il piccolo aquilotto a cui è stato dato il nome di Kevin è sbucato dal guscio! Vi terremo aggiornati in attesa del suo primo volo verso la libertà. Ricordiamo anche le 40 fototrappole con cui Silene sta videosorvegliando circa 20 siti di nidificazione di aquile di Bonelli e falchi lanari, anche queste attività promosse e finanziate dal LIFE.

Il salvataggio di Bart 

Bart (ma i più la conoscono come Eustolzio!), una delle giovani aquile di Bonelli nate nel 2017 nelle campagne siciliane, oggetto del monitoraggio costante da parte del progetto Life ConRaSi per la tutela dei rapaci siciliani, è stata protagonista di un incredibile salvataggio! Ecco il video del suo ritrovamento e del successivo lieto fine…

 
 

Aggiornamento da uno dei campi di sorveglianza 

Finalmente possiamo anche comunicarvi che tutti gli aquilotti nati questa primavera si sono involati dal nido, anche gli ultimi che Silene e i suoi infaticabili campisti hanno sorvegliato per ben 78 giorni nell’ambito del progetto LIFE ConRaSi (qui la notizia ripresa dal sito ufficiale).

Ladri di aquile

“Un reportage di Giuseppe Festa e Massimo Piccioli sul traffico di rapaci in Sicilia: la lotta senza sosta tra chi si batte per difendere i nidi e gli spregiudicati bracconieri che mettono in pericolo uno dei rapaci più rari al mondo: l’aquila del Bonelli”. Silene collabora attivamente all’interno del Coordinamento Tutela Rapaci, organizzando e gestendo uno dei campi di sorveglianza ad uno dei nidi a rischio.

Campo di sorveglianza Aquila del Bonelli 2011

Dalla fine di marzo a maggio, per circa sessanta giorni, un gruppo di volontari ha sorvegliato un nido di Aquila del Bonelli nella Sicilia centro meridionale, dandosi il cambio per assicurare l’involo e la libertà al piccolo aquilotto. Questa specie, ormai pressoché estinta nel resto d’Italia sopravvive con poco più di una decina di coppie nella nostra regione. Pur essendo la popolazione stabile negli ultimi anni, la sua presenza è minacciata da diversi gravi fattori: l’inarrestabile alterazione degli habitat, che con la creazione di numerose centrali eoliche ha subito una grave accelerazione, ma non meno importanti sono l’abbattimento di esemplari con armi da fuoco (negli ultimi 20 anni sono state abbattute in Sicilia una trentina di aquile reali, altra specie dalle dinamiche ecologiche molto delicate, come è emerso in un recente convegno tenutosi a Palermo) e la vile pratica della raccolta dei pulcini dai nidi che vengono rivenduti dai bracconieri a cifre da capogiro a falconieri e collezionisti. Questi pulcini sono poi regolarizzati attraverso false certificazioni internazionali. La cosa più spiacevole è che non c’è da meravigliarsi se gli uccelli utilizzati per le feste medievali, sempre più di moda nei paesi siciliani, non siano proprio quei pulcini prelevati dal nido. Anche Silene ha dato il suo contributo alla sorveglianza, ed un paio di noi, Eduardo e Calogero, sono stati per qualche giorno col binocolo davanti alla parete rocciosa del nido, sopportando anche qualche temporale, dormendo in tenda e cucinandosi pietanze improbabili, con un piccolo fornelletto da campo. Nel frattempo purtroppo sono stati rubati due pulcini da un altro nido nel nisseno, ma un altro nido ancora, con altri due pulcini, è stato da poco scoperto.
A fine maggio Romualdo si è involato (così è stato battezzato dalle fortunate volontarie che hanno assistito all’evento). Il primo involo da un nido storico che negli ultimi anni era stato regolarmente depredato. Missione compiuta! Appuntamento al 2012…